venerdì 20 gennaio 2012

I think I'm back

Sono soggetta a periodici malumori.
Forse chiamarli malumori è un po' riduttivo, d'altra parte chiamarla depressione sarebbe eccessivo.

Forse il nome più corretto è: residuo esistenzialista post-adolescenziale. *eheheheh* ammazza quanto so' brava  a coniare stronzate :)

Vabbè. L'ultima paturnia era parecchio seria, devo dire.
Una di quelle che, complice il mio carattere non esattamente estroverso, mi porta a periodi di isolamento dal mondo, in cui faccio attivamente ogni sforzo possibile per non vedere gente, a meno che non sia strettamente necessario.

L'ultima crisi è scoppiata, essenzialmente, per colpa del lavoro. Faccio una vita che molti dichiarano "da pazza", visto che passo una quantità di ore impressionante in ufficio, tanto che, molto spesso, non mi rimane molto tempo per altro.
Casa, ufficio, casa. Casa, ufficio, casa. Ad libitum, specialmente in alcuni periodi.

La cosa generalmente non mi pesa più di tanto, perchè trovo soddisfazione nel mio lavoro. La sensazione di fare le cose al mio meglio e di ottenere dei risultati mi da' una botta di endorfine.

Il fatto è che quando questa situazione cambia, le endorfine vanno a farsi benedire.
L'ultima crisi dipende dal fatto che adesso non sto trovando soddisfazione. Stiamo e sto lavorando male, e la situazione corrente mi dice che non è una cosa temporanea.
Perciò passo sempre un numero spropositato di ore in ufficio senza averne nessuna soddisfazione. La congiuntura economica mi dice che se anche decidessi di cambiare lavoro, potrebbero volerci mesi (se non anni) a trovarne un altro soddisfacente.
Mi sono trovata per un po' troppo tempo in una situazione che vedevo senza uscita: stanca, stressata, insoddisfatta, sempre di corsa, con zero tempo da dedicare a me. Questo mi ha portato a mettere fortemente in dubbio l'organizzazione della mia vita. Mi ha portato a chiedermi se veramente voglio dedicare tutto questo tempo e queste energie alla parte professionale della mia vita. Mi ha portato a chiedermi se, con un'organizzazione diversa della mia vita non riuscirei a trovare più tempo e più energie da dedicare a cose che realmente voglio fare.
E qui è nata la crisi profonda. Perchè ho passato talmente tanto tempo a fare questo genere di vita che, alla domanda "Si, ma cos'è che vuoi veramente fare?" non sono in grado di rispondere. Al momento non trovo risposte.
Ho passato talmente tanto tempo a pensare che "adesso no" "ora non ho tempo" "quando potrò" ecc... ecc... che ho totalmente cancellato (probabilmente per non sentirne troppo la mancanza) ogni desiderio di "FARE ALTRO". Non esploro più i miei reali desideri.

Ora, siccome non ho più la resistenza emotiva dei 15 anni (quando riesci a rivoltare totalmente il tuo mondo e a sopravvivere anche se sei totalmente a pezzi), ho deciso di andare con calma. Iniziare a prendere provvedimenti va molto bene, ma non credo di avere voglia di mollare tutto e partire per le spiagge tropicali.
Ci sono tante cose nella mia vita che DAVVERO mi piacciono e non voglio distruggerle o danneggiarle.

Quindi, dicevo, si va per gradi, con calma. Mi devo rieducare a capire cosa voglio fare, cosa mi piace, e cosa invece faccio perchè lo devo fare. Queste ultime cose avranno lo spazio che si meritano, quello strettamente necessario per farle (occhei, per farle BENE, perchè altrimenti non sarei soddisfatta, ma senza martirizzarmi).

E nel frattempo, ogni volta che incontrerò qualcosa che ho voglia di fare, imparerò a scavarmi lo spazio per farlo.
Il primo punto è: basta con 'sto cacchio di eremitaggio da idiota. Una delle cose che sono SICURA mi piacciono è stare con le persone a cui voglio bene. Perciò, da oggi, si chiude la parentesi di isolamento e si ricomincia a uscire, ad andare a trovare gli amici ecc. ecc.

E poi, come primo piccolo passo, smetterò di limitarmi a guardare l'opuscolo della provincia con i corsi e mi iscriverò a quel fantastico corso di "Linguaggio non verbale" che guardo con desiderio da due settimane XD

L'avevo detto, no, che vado a piccoli passi? :-)

giovedì 19 gennaio 2012

E' davvero così difficile?

Io magari avrò quella superbia intellettuale che non mi fa capire i punti di vista degli altri e mi convince che le mie idee siano perfette e ragionevoli e quelle degli altri, se contrastanti con le mie, assolutamente prive di valore.

Magari è così. Però mi chiedo: cosa c'è di difficile nel capire che siamo tutti, prima di ogni altra cosa, degli esseri umani?
Prima di essere uomini e donne, prima di essere bianchi, neri, rossi o gialli, prima di essere etero o omo, prima di essere ricchi o poveri, prima di essere di destra o di sinistra, prima di essere cristiani, musulmani, buddisti o atei.
Prima di tutto il resto, siamo esseri umani.

E' davvero così difficile?

mercoledì 28 dicembre 2011

Confusione mentale...

Sono in uno di quei periodi di stasi, in cui non mi muovo per timore di fare danni.

Non posso dire di stare bene, ma non posso nemmeno onestamente dire di stare male.
Ho la sensazione di una vita sconclusionata, senza obiettivi precisi; ho la sensazione di non riuscire più a trovare niente che mi smuova dal torpore, che mi appassioni e mi faccia veramente venire voglia, ogni mattina, di uscire dal letto.

Mi sento soffocata dal tran-tran quotidiano, sento la mancanza di quel momento, quell'attività, quella persona, che passi tutta la settimana ad aspettare.

Ho realmente, seriamente voglia di qualcosa che mi assorba e mi appassioni, ma mi guardo intorno e vedo il vuoto.
Sto guardando nei posti sbagliati?
Oppure, tragicamente, qualcosa dentro di me è definitivamente morto e non ne vuole sapere di resuscitare?

giovedì 8 settembre 2011

E per chi...

... passasse di qui e si chiedesse perchè tutti 'sti post dopo mesi di silenzio...

... è solo che mi sono decisa a concludere quelli in bozza :D

Detox e il leggero snobismo della cultura.

E' un male essere snob?
Culturalmente snob?

Da una recente discussione con una mia amica (più snob di me...) salta fuori che, sebbene io sia un po' più tollerante di lei, abbiamo entrambe un'idiosincrasia per le persone culturalmente "impreparate".
Quelle, per capirci, che devono prendere un vocabolario per capire cosa significhi "idiosincrasia". E soprattutto per quelle che, leggendo "idiosincrasia", fanno "uh?" e cambiano pagina perchè a scoprire il significato di una parola nuova si fa fatica.

Ecco, insomma... più che alla cultura in se', io do valore alla curiosità, che considero sinonimo di intelligenza. Una persona curiosa, che più di una volta si è buttata a scoprire qualcosa che non conosceva, e che in questo modo ha accresciuto la sua cultura, mi piace. Mi affascina.
Non ho il fascino dei soldi e del potere, ma la persona erudita ha su di me un fascino irresistibile.

Al contrario, quelli che vivono di Grande Fratello mi intristiscono.
Quelli che dichiarano orgogliosamente "saranno 5 anni che non leggo un libro" mi fanno un po' pietà.
Quelli che difendono a spada tratta il loro "diritto" di comunicare in modo incomprensibile (per lo più per iscritto) mi disgustano.
Sono snob... non ci posso fare niente.

Questo simpatico mondo dove uomini e donne...

... non si capiscono nemmeno per sbaglio.
Due "eventi" che mi portano a riflessioni di questo tipo:
- l'ennesima esplosione di liti sul presunto sessismo nella comunità scettica/atea (americana, of course). No, non darò link. Se non sapete di che si tratta pazienza. D'altra parte, questo è il blog poco serio.
- una bella vacanza con due amiche in cui si è parlato tanto di maschietti.

Le conclusioni?
1. probabilmente non capisco niente di uomini. Ma probabilmente sono anche in buona compagnia. L'alternativa, che io sono un genio e il resto del mondo invece è popolato di cretini, mi pare poco plausibile.
2. gli uomini hanno una visione distorta delle donne.

Che dite, ho scoperto l'acqua calda?
Tutto ciò nasce dal fatto che, durante la vacanza, le amiche parlavano a sfare di "maschi-alfa" e "maschi-beta", asserendo con assoluta convinzione che, per la maggior parte delle donne, è meglio avere un partner "beta", perchè è maggiormente "educabile" a rispettare e assecondare le esigenze femminili (di qualsiasi tipo: da "non puoi pretendere che io abbia voglia di fare sesso ogni 12 minuti" a "ascolta quello che ti dico" a "fammi il regalo giusto al mio compleanno").
Il problema nasce dal fatto che... beh... quello che descrivevano come "maschio-alfa" io lo chiamo "pomposo cretino convinto che il mondo giri attorno a lui" e quello che descrivevano come "maschio-beta" io lo definisco "se voglio un cane mi compro un cane".
Insomma, va bene parlare per archetipi, ma ci sarà una via di mezzo tra l'uomo che deve sempre per forza fare il principe azzurro che ti deve risolvere tutti i problemi ed è convinto di sapere meglio di te quello di cui hai bisogno (insomma, quello che, con la scusa del "sesso debole", ti tratta come una minorata) e il pupazzone che se non glielo dici non si allaccia nemmeno le scarpe... no?
La mia personale esperienza di uomini (non necessariamente esperienza sessuale/sentimentale, capiamoci), mi dice che ognuno è fatto a modo suo, ogni relazione ha il suo equilibrio e siamo tutti un po' un mix di quei benedetti "alfa" e "beta".
Non sto capendo niente io? Po' esse... ormai ci sono abituata.

In conclusione: questo post è stato scritto in due fasi; adesso, che siamo alla seconda fase, non mi ricordo più cosa c'entrassero i blog americani, perciò ometto il tutto. E soprattutto, non ho voglia di modificare il post per renderlo coerente, perciò vi tenete il post tronco.
Amen.

Saaaaai... la gente è stranaaaaaaa...

e soprattutto di una pigrizia abnorme... e spaventosamente arrogante.
Dopo tentativo di segnalare ad una pseudo-amica su facebook che la porcheria che stava mettendo nel profilo era una catena di sant'antonio, sono stata gentilmente rimossa dalle amicizie...

Che dire?
Chiedere cortesemente di controllare quello che si pubblica, onde evitare di inondare gli altrui profili di spam, pare che sia maleducato.
Pare che far notare cortesemente che basta una ricerca su google per scoprire che è una  bufala pare che sia "pretendere troppo".
E vabbè...